Il mondo delle certificazioni aziendali si suddivide in etichette normative di carattere genereale, e spesso obbligatorio, per imprese (ad esempio sulla salute e la sicurezza), ed altri più specifici che riguardano settori molto particolari. Un caso di specie fra questi ultimi è la certificazione play sure doping free, che aiuta le imprese ma soprattutto i consumatori ad orientarsi in maniera corretta nella giungla dei prodotti legati agli integratori alimentari, prodotti nutraceutici et similia. Come collocare il confine tra prodotti non dannosi per la salute e vere e proprie sostanze dopanti? L'etichetta doping free diventa determinante per tutti coloro, non solo professionisti dello sport ma anche consumatori qualunque, che hanno la necessità di essere correttamente informati in merito.
Che cos'è la certificazione doping free
Per evitare di assumere sostanze proibite la certificazione play sure doping free offre un'etichetta orientativa che aiuta a discernere e riconoscere le imprese che si impegnano a garantire per i propri clienti un impegno concreto contro le sostanze definibili come dopanti, attraverso un insieme di azioni che consentano il controllo dei processi produttivi. L' ente certificazione che rilascia l'etichetta "doping free" offre quindi un duplice vantaggio, tanto per l'impresa quanto per il consumatore: il progetto è stato lanciato in prima istanza dall'associazione No Doping Life, la quale ha redatto un disciplinare tecnico in base al quale rilascia la certificazione doping free alle aziende che vi aderiscono e ne rispettano i requisiti richiesti, ma il play sure doping free si estende anche a palestre, società ed associazioni sportive.
Doping free: il processo di certificazione
Il diritto ad utilizzare il marchio doping free viene concesso a tutti coloro che producono o sponsorizzano integratori e alimenti funzionali per sportivi, bevande energetiche e additivi per migliorare le prestazioni, yogurt con probiotici e via discorrendo, dopo aver compiuto un percorso di certificazione articolato in vari passaggi coadiuvato dall'ente certificatore in collaborazione con l'associazione. I vari steps prevedono:
- Iscrizione a No Doping Life da parte dell’azienda richiedente
- Sottoscrizione firmata al codice etico
- Definizione dei prodotti da certificare
- Presentazione della domanda di certificazione
- Verifica delle procedure e della loro conformità
- In caso di eventuali non conformità emerse, analisi della loro gestione da parte dell'azienda
- Delibera finale ed emissione del certificato di conformità
I vantaggi del doping free
In parte ne abbiamo già accennato, ma esplichiamo meglio i vantaggi derivanti dalla certificazione play sure doping free. Per le aziende produttrici si tratta di un indubbio miglioramento dell'immagine, e si sa che una buona reputazione comporta a cascata un aumento delle vendite derivante dalla comprovata affidabilità. L'ampliamento del proprio mercato di riferimento diventa conseguenza della maggiore sensibilità e attenzione rispetto alle esigenze del consumatore, consumatore che trae a sua volta vantaggio dalla certificazione doping free avendo un'informazione chiara e obiettiva su cosa sta assumendo. Il marchio play sure doping free può essere sfruttato anche da coloro che prescrivono, consigliano ed utilizzano integratori, creando un circolo virtuoso che coinvolge tutti gli agenti in gioco.
Lo scopo finale del play sure doping free
La finalità di questa certificazione play sire doping free è solo in parte sovrapponibile a quella di altre etichette similari presenti nel mondo dell'impresa: in questo contesto è più marcata ed evidente la creazione di una visione etica che coinvolga tutta la filiera produttiva, dal produttore al consumatore passando per tutti i processi di intermediazione, eliminando il più possibile l'infiltrazione di sostanze dopanti nel mondo sportivo, sia esso a livello agonistico che amatoriale. Ecco perché anche palestre ed associazioni sportive possono partecipare a tale iter di certificazione, avendo contezza che, controllando i processi realizzativi e promuovendo una scelta di acquisto consapevole, si possa dare un impulso più performante alle questioni etiche in questo ambito.